Psoriasi
Psicoterapia per la gestione della Psoriasi a Vicenza, in presenza o online
La Psoriasi, insieme ad altri disturbi cutanei come dermatite, orticaria, eczema da stress, acne, eruzioni cutanee e alopecia, è una condizione per la quale sempre più spesso vengo contattato per una consulenza presso il mio studio a Thiene, in provincia di Vicenza.
Pur essendo patologie di origine multifattoriale, oggi è ampiamente riconosciuto il ruolo significativo che fattori emotivi e psicologici possono giocare nella loro insorgenza e, soprattutto, nel mantenimento e nella cronicizzazione del disturbo.
La psoriasi si diagnostica clinicamente attraverso la presenza di placche eritematose ben delimitate, ricoperte da squame biancastre e localizzate in zone tipiche come cuoio capelluto, gomiti, ginocchia e regione lombare. Il decorso è cronico-recidivante, spesso aggravato da stress, infezioni o traumi cutanei (fenomeno di Koebner). I pazienti possono riferire prurito e, in alcuni casi, dolori articolari (artrite psoriasica). Le unghie possono mostrare pitting o ispessimento. Segni tipici includono il segno di Auspitz e la superficie lucida dopo la rimozione delle squame. La biopsia è utile solo nei casi dubbi (adipso.org)
Numerosi studi clinici mostrano che la psoriasi può essere influenzata da stress cronico, difficoltà emotive e vissuti interiori complessi. In particolare, tensioni prolungate, emozioni non espresse e sensazioni di vergogna o rifiuto possono agire come fattori scatenanti o aggravanti delle manifestazioni cutanee. Anche eventi di vita difficili o pressioni emotive non elaborate sembrano contribuire al mantenimento del disturbo.

In questi casi, la psicoterapia può rappresentare un valido alleato. Aiuta a riconoscere le fonti di stress, elaborare vissuti profondi e migliorare la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni. Tecniche di regolazione emotiva e rilassamento contribuiscono a ridurre i sintomi e a migliorare la qualità della vita agendo sull'infiammazione di basso grado che è uno dei fattori che va ad esacerbare il problema.
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Esistono diverse condizioni psicologiche frequentemente associate a disturbi dermatologici come psoriasi, dermatite, orticaria, eczema da stress, acne, eruzioni cutanee e alopecia, soprattutto quando questi impattano sull’autostima, sull’identità e sulle relazioni sociali. Tra le più diffuse troviamo:
Tra le più comuni troviamo:
- Disturbo d’Ansia Sociale, comune in persone che vivono con manifestazioni visibili sulla pelle. La paura di essere guardati, giudicati o rifiutati può portare all’evitamento di contesti pubblici e relazionali.
- Disturbo Depressivo, che può emergere nei casi in cui la cronicità e la recidività dei sintomi cutanei generano vissuti di frustrazione, impotenza, isolamento e perdita di controllo sul proprio corpo.
- Dismorfismo corporeo legato alla pelle, una preoccupazione eccessiva per le alterazioni dell’aspetto cutaneo, anche quando queste sono minime. È spesso accompagnato da comportamenti compulsivi di controllo e da forte disagio psicologico.
- Disturbi da somatizzazione e regolazione emotiva, dove la pelle diventa il canale privilegiato di espressione di emozioni non mentalizzate come rabbia, vergogna o senso di colpa.
A chi rivolgersi quando si soffre di Psoriasi o altre malattie della pelle?
Se ritieni di soffrire di Psoriasi, non esitare a contattarmi per un primo colloquio psicologico presso il mio studio in Provincia di Vicenza

Testimonianze di guarigione
Come lavoro per curare la Psoriasi
Numerosi studi clinici mostrano che la psoriasi può essere influenzata da stress cronico, difficoltà emotive e vissuti interiori complessi. In particolare, tensioni prolungate, emozioni non espresse e sensazioni di vergogna o rifiuto possono agire come fattori scatenanti o aggravanti delle manifestazioni cutanee. Anche eventi di vita difficili o pressioni emotive non elaborate sembrano contribuire al mantenimento del disturbo.
Nel mio lavoro come psicoterapeuta, integro l’approccio cognitivo con una lettura fenomenologica dell’esperienza soggettiva del paziente. Questo significa ascoltare non solo la storia clinica, ma anche il modo in cui la persona vive e sente la propria pelle, il proprio corpo, e la relazione con gli altri attraverso di esso. Spesso emerge un vissuto di rottura dell’integrità corporea, una sensazione di essere "esposti" o "invasi", che cerchiamo insieme di comprendere e trasformare.
All'interno dell'approccio cognitivo neuropsicologico, particolare attenzione è rivolta agli schemi mentali disfunzionali che strutturano il modo in cui il paziente interpreta sé stesso, il proprio corpo e le relazioni. In presenza di psoriasi, questi schemi possono attivare topic di vergogna, inadeguatezza, vulnerabilità o rifiuto, contribuendo all'innesco e alla persistenza dello stress emotivo. Lavorare su questi temi significa aiutare la persona a riconoscere le proprie modalità interpretative abituali e costruire significati nuovi e più funzionali, in un percorso trasformativo e condiviso.
Lavoro in stretta collaborazione con dermatologi e medici curanti, perché credo profondamente in un approccio integrato. La terapia psicologica non si sostituisce al trattamento medico, ma può amplificarne l’efficacia, aiutando il paziente a ridurre lo stress, migliorare la consapevolezza emotiva e ritrovare una relazione più accogliente con il proprio corpo. Questo percorso, quando condiviso e coordinato, può fare una grande differenza nella gestione della psoriasi e di altre condizioni cutanee stress-correlate come dermatite, orticaria, eczema da stress, acne, alopecia ed eruzioni cutanee.
Per contrastare l'infiammazione di basso grado sono molto utili attività all'aria aperta e a contatto con la natura, come la terapia forestale, che aiutano a ridurre lo stress e abbassano l'attivazione generale del nostro organismo.
Alcuni dati per conoscere la Psoriasi e le malattie della pelle
La forma più comune è la psoriasi cronica a placche, ma circa il 10-20% dei pazienti soffre di forme medio-gravi, mentre una piccola percentuale presenta varianti molto gravi o complicate, come la psoriasi eritrodermica e la psoriasi pustolosa generalizzata
Domande e risposte frequenti sulla Psoriasi
I primi incontri sono generalmente orientati a comprendere l’origine e l’andamento della psoriasi in relazione alla storia di vita del paziente. Si esplora non solo la comparsa del sintomo cutaneo, ma anche i momenti emotivamente significativi che possono aver preceduto o accompagnato le sue riacutizzazioni. In questa fase iniziale, definiamo insieme gli obiettivi terapeutici, tenendo conto sia della componente psicologica sia del contesto medico.
Durante i colloqui successivi, ci si concentra sui topic esistenziali e sulle dinamiche emotive che possono contribuire al mantenimento dello stress e all’aggravarsi della sintomatologia. Attraverso strumenti come il Diario e le Prescrizioni Esperienziali, il paziente è accompagnato a riconoscere e trasformare i propri schemi abituali, migliorando la relazione con il corpo e con la propria vulnerabilità. La terapia diventa così un processo di integrazione, dove la pelle non è più solo un sintomo, ma anche una via di accesso alla comprensione di sé.
Un percorso psicoterapeutico per chi soffre di psoriasi ha generalmente una durata variabile tra le 20 e le 30 sedute. Fin dai primi incontri è fondamentale definire con chiarezza quali obiettivi siano realistici e utili da raggiungere attraverso il lavoro terapeutico. In base al grado di cronicizzazione del sintomo, alla frequenza delle riacutizzazioni e alla presenza di fattori emotivi rilevanti, si potrà valutare se puntare a una significativa riduzione della sintomatologia cutanea oppure a una gestione più stabile dello stress e delle emozioni che alimentano il ciclo psiche-pelle.
Un elemento centrale del percorso è la collaborazione costante con il medico curante o il dermatologo, con cui condivido osservazioni sull’andamento psicologico del paziente e sull’evoluzione dei sintomi. Questa sinergia permette un monitoraggio più completo e una modulazione più precisa degli interventi, rendendo la cura più efficace e integrata.
In ogni caso, anche quando la remissione totale dei sintomi non è immediatamente raggiungibile, la psicoterapia consente al paziente di migliorare la propria qualità della vita, di sentirsi più in ascolto del proprio corpo e di recuperare spazi di benessere personale e relazionale. La possibilità di lavorare in sinergia con il medico curante rende il percorso ancora più efficace e personalizzato.
L’ideale frequenza per un percorso psicoterapeutico centrato sulla psoriasi è di un colloquio a settimana. Questo intervallo temporale è sufficientemente ampio da permettere al paziente di interiorizzare i contenuti emersi durante le sedute e sperimentarli nella vita quotidiana, ma allo stesso tempo abbastanza ravvicinato da mantenere la continuità emotiva e la motivazione al cambiamento.
In particolare, nel lavoro con sintomi somatici come quelli cutanei, la costanza degli incontri aiuta a cogliere in tempo reale le oscillazioni tra emozioni e manifestazioni fisiche, facilitando il confronto con il medico curante e l’eventuale adeguamento delle terapie dermatologiche.
Con il proseguire del percorso e il raggiungimento di alcuni degli obiettivi concordati, la frequenza delle sedute può essere gradualmente diradata, passando dapprima a incontri bisettimanali e successivamente mensili, mantenendo comunque un’attenzione congiunta al benessere psicologico e alla stabilizzazione dei sintomi cutanei.